Il Brasile è pieno di sorprese. Ecco un primo breve articolo che ci manda Mia Lecomte dalla provincia di Sao Paolo, in Brasile, dove si trove adesso per dare un ciclo di conferenze sulla letteratura italiana dell’immigrazione. Le foto tranne quelle di archivio sono le sue come questa presentazione.
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Pedrinhas Paulista è un piccolo comune nell’interno dello stato di San Paolo, a circa 500 chilometri dalla capitale. La cittadina, elevata a municipalità nel 1991, fu costruita quasi esclusivamente da italiani nel 1952, in seguito a un accordo firmato nel 1949 tra l’Italia e il Brasile, che diede vita alla Companhia Brasileira de Colonização e Imigração Italiana (CBCII), finalizzato ad accogliere le famiglie numerose di italiani con esperienza agricola per colonizzare le terre. Ogni immigrato che arrivava riceveva una casupola (ma non in tutti gli Stati l’abitazione, benché misera, era garantita), un terreno di circa 20 ettari, attrezzi agricoli, animali, sementi e piante. I migranti di Pedrinhas Paulista hanno quasi tutti origine laziale – Frosinone, Latina…– e sovente sono protagonisti di una doppia migrazione: prima interna, dal Veneto verso l’Agro Pontino, e poi verso il Brasile. Nella fertile terra di San Paolo, gli italiani coltivavano arachidi, mais, girasoli, riso, cotone, manioca, caffè e uva e allevavano bovini, maiali e cavalli. Ancora oggi l’economia di Pedrinhas Paulista è prevalentemente agricola, con coltivazioni di soia, mais e latticini.
Ciò che colpisce della città, oltre alla sua storia segnata da molte lotte, è la sua bizzarra architettura – è per questa chiamata la “Roma brasileira” – e il mantenimento di molte tradizioni, come l’uso occasionale della lingua italiana nelle conversazioni (fa parte del curriculum della scuola primaria) e i gruppi di danza popolare, che coinvolgono adolescenti, giovani e anziani. Anche le sue feste sono un’attrazione regionale, soprattutto la festa di San Donato, patrono della città.
A Pedrinhas Paulista è attualmente in costruzione un grande complesso dedicato a Padre Pio.